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Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) è considerato un disturbo mentale se il grado dei sintomi che lo caratterizzano influenza gravemente la vita del paziente, compromettendo il normale svolgimento delle azioni quotidiane. 

Ciò significa che, se per esempio, il paziente non riesce a fare a meno di controllare che la porta di casa sia chiusa prima di uscire, finché non ha ripetuto l’atto innumerevoli volte per accertarsi di averlo fatto, non può intraprendere una nuova azione. Questa necessità è una forma di controllo della quale la persona non può fare a meno e di cui ha bisogno per potersi sentire al sicuro. Nonostante la ripetizione dei gesti sia finalizzata ad ottenere rassicurazione, essa non basta a tranquillizzare il soggetto, che, per questo si sente molto frustrato ed entra in un loop mentale dal quale non riesce ad uscire. 

Si instaura così un circolo vizioso che, tuttavia, consente alla persona di non pensare al problema reale che la affligge. Il DOC, infatti, nasconde un disagio più profondo, che sembra troppo complicato da affrontare e dal quale l’attenzione viene spostata continuamente, credendo così di alleviarlo. 

 

Quali sono i sintomi del DOC

I sintomi appartengono all’area cognitiva, nel senso che comportano un dispendio di energie a livello mentale piuttosto che emotivo e permettono al soggetto di eludere i suoi stati d’animo. 

I sintomi sono di due tipi:

  • Pensieri intrusivi, che non possono essere definiti come normali preoccupazioni per problemi reali, bensì come un continuo rimuginio riguardo aspetti di poco conto che diventano assillanti. I pensieri causano tanta ansia da dover essere neutralizzati o sostituiti con delle azioni, dette appunto compulsioni, per cercare di eliminare le ossessioni; essi sono costanti, persistenti e vissuti con angoscia e il soggetto è impegnato costantemente nell’impiego di strategie atte a debellarli. Malgrado ciò il soggetto si sente perseguitato dallo stesso pensiero anche dopo l’agito. 
 
  • Compulsioni: comportamenti concreti o azioni mentali come, per esempio, immaginare di aver chiuso la porta e ripercorrere l’atto anche con la fantasia. I comportamenti compulsivi devono essere eseguiti secondo delle regole rigide e ferree dalle quali il soggetto non può discostarsi e naturalmente non può sopportare che lo facciano gli altri al posto suo.
 

I DOC possono essere di vario tipo:

 
  • DISMORFISMO CORPOREO

Eccessiva preoccupazione riguardo ai propri difetti corporei, anche qualora non esistano o non siano oggettivamente riscontrabili, né visibili come tali agli occhi altrui

  • DISTURBO DA ACCUMULO

Bisogno di conservare ogni genere di oggetto anche una volta consumato o non utilizzabile perché danneggiato; l’impossibilità di separarsene porta ad accumulare una quantità di cose che vengono ammucchiate e impilate fino ad occupare gli spazi vitali e ad impedire un movimento agevole negli ambienti, a causa dell’accatastamento

  • DISTURBO DA ESCORIAZIONE

Stuzzicamento della pelle fino a provocarsi lesioni cutanee anche visibili

  • TRICOTILLOMANIA

Ricorrente necessità di strapparsi peli o capelli fino a determinarne la perdita, associata a ripetuti tentativi di smettere senza successo

 

Terapia per il DOC

Nel percorso terapeutico sarà necessario:

  • Scoprire come le emozioni venivano sentite e gestite in famiglia, se c’era la possibilità per il paziente di esprimere e manifestare i suoi sentimenti  
  • Indagare quale emozione inibisce il pensiero 
  • Esplorare le emozioni a monte dell’ansia che il paziente tenta di gestire con la sua ossessività e delle quali deve diventare consapevole per imparare a sostenerle meglio
  • Liberarsi dai rituali, che sono atti di evitamento della rabbia e della paura, e trovare delle modalità alternative per placare l’ansia 
  • Lavorare sugli eventi che hanno generato la compulsività del paziente ed elaborare i traumi che sono all’origine del suo disturbo 
  • In genere la vita di un paziente DOC è costellata da episodi di umiliazione e di vergogna che hanno contribuito a farlo sentire insicuro. Ripercorrere nel presente questi vissuti può essere utile a superare certe sensazioni e far acquisire sicurezza al soggetto

Molto spesso chi è affetto da questo disturbo ha avuto un genitore iper apprensivo che gli ha fatto pensare di non essere adeguato se si comportava diversamente da come gli veniva impartito di fare; così, per non incorrere nel rischio di sentirsi oppresso, il paziente inconsciamente impara a controllare tutto proprio per non essere controllato, come facevano la mamma o il papà 

  • Lavorare con le parti è molto utile per questi pazienti perché consente di riconoscere i motivi sottesi all’ansia attraverso l’esteriorizzazione del dialogo tra una parte della personalità che interpreta il ruolo del genitore severo e giudicante e una infantile che desidera sottrarsi al controllo di quest’ultima, ma che, pur tentando disperatamente di ribellarsi, asseconda il suo volere.

La psicoterapia consente al soggetto di identificare i pensieri negativi e modificare i comportamenti conseguenti al fatto di avere determinate convinzioni, come quella di dover mantenere l’ordine o di assicurarsi che le azioni siano state svolte nella maniera adeguata.

Esistono anche dei medicinali per il DOC, generalmente appartenenti alla categoria degli antidepressivi e che, se utilizzati parallelamente a un percorso terapeutico, hanno sicuramente maggior efficacia rispetto alla sola cura farmacologica.

Se riconosci di avere un DOC puoi tornare a condurre una vita normale ed essere libero da condizionamenti. Quanto prima si interviene, tanto maggiori sono le possibilità che il trattamento abbia successo.

Per capire se hai un DOC è importante contattare al più presto un professionista

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