- Settembre 23, 2024
- Valentina Arci
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ToggleCos’è la mania?
Per definire la mania del controllo si deve anzitutto chiarire cos’è una mania.
Per mania si intende una fissazione eccessiva su alcuni aspetti della vita, tale da ossessionare la persona che ne soffre, costringendola a mantenere un atteggiamento di controllo nei riguardi di qualcosa o qualcuno, come nel caso della mania dell’ordine, della pulizia o della gelosia. Il livello di energia impiegato nel comportamento atto a controllare costantemente ciò da cui si è ossessionati è esagerato rispetto alla consuetudine e risulta anomalo agli occhi degli altri: per esempio, chi è ossessionato dalla gelosia tende a verificare che il partner rispetti ciò che gli dice controllando frequentemente il suo telefono, seguendo la sua posizione geografica mentre è a lavoro o fuori con gli amici, oppure chiamandolo/a ripetutamente in vari momenti della giornata per accertarsi di cosa sta facendo. In questo caso spesso alla gelosia patologica è associata anche una dipendenza affettiva, perché il soggetto ha paura dell’abbandono e non si fida del/la partner, dato che non si sente abbastanza attraente e degno d’amore.
Per un maniaco del controllo è intollerabile:
- gestire rapporti con chi la pensa diversamente,
- sopportare situazioni nelle quali non si sente libero/a di scegliere,
- ricevere ordini.
Generalmente le persone con questo tipo di disturbo devono lavorare in autonomia e avere l’impressione di guidare le relazioni decidendo ogni cosa perché:
- hanno difficoltà a delegare e a confrontarsi con gli altri,
- hanno rapporti affettivi all’interno dei quali assumono un ruolo dispotico,
- hanno una bassa autostima e, per motivi di insicurezza, ostentano un’eccessiva forma di sicurezza mediante il controllo che esercitano sulle persone.
Questi aspetti possono riscontrarsi in vari modi nel disturbo compulsivo ossessivo, nei disturbi d’ansia e nel disturbo narcisistico di personalità.
Controllare significa avere la percezione di governare gli eventi pensando che tutto dipenda da ciò che si pensa e da come si agisce.
Qual è la causa della mania?
La mania nasce sempre da un bisogno di controllare che tutto vada secondo i propri piani o criteri e, qualora questo non accada, può subentrare un senso di frustrazione dilagante, legato al fatto che il proprio sistema di equilibrio va in tilt e la persona è sopraffatta dall’ansia e dall’angoscia.
Se per esempio una persona è abituata a seguire uno schema per compiere un piano d’azione giornaliero nell’ambito lavorativo e gli viene chiesto di svolgere un ruolo o un compito diversi dal solito, può sentirsi a disagio e disorientata; se in una relazione il rapporto prende una piega non congrua ai propri desideri oppure il/la partner non si comporta come prestabilito, la persona può sentirsi fuori controllo perché incapace di gestire gli imprevisti o gli accadimenti che non rispecchiano le sue aspettative.
La mania del controllo è tipica anche di un atteggiamento narcisistico, perché serve a chi lo mette in atto per tenere sotto scacco l’altro e stabilire delle regole nel rapporto che limitano e condizionano fortemente le decisioni di chi le subisce, che è assoggettato alla paura di essere allontanato.
Il fine è di tenere a bada l’ansia che ne deriverebbe se la persona si lasciasse andare, dato che, se non prestasse rigorosamente fede ai suoi principi, potrebbe sembrare una persona inaffidabile e perdere l’affetto dei familiari, l’amore del partner o la stima del capo.
Tipi di mania del controllo
La mania del controllo può assumere diverse forme, a seconda che si manifesti in un ambito di vita piuttosto che in un altro:
→ Il controllo nel rapporto di coppia è tipico di chi assume atteggiamenti paranoici ed è affetto da gelosia patologica o da narcisismo.
In questo caso il/la partner diventa possessivo ed asfissiante, avanza continue richieste che fanno sentire l’altro oppresso perché pretende di essere obbedito. Spesso queste richieste limitano la libertà altrui, ma chi subisce questo trattamento si sente costretto a fare ciò che gli viene imposto per non sentirsi in colpa e accoglie anche ciò che non condivide dicendo di sì mentre vorrebbe dire di no.
I maniaci del controllo sono persone particolarmente determinate nel perseguire i loro obiettivi e questo potrebbe far pensare che siano sicure di sé, mentre la modalità persecutoria che adottano nelle relazioni è indice della loro incapacità di tenere a bada l’ansia e di gestire le emozioni.
In genere, chi ha questo tipo di mania non ha il controllo della rabbia e imporre le proprie regole lo aiuta a non doversi alterare se le cose non vanno come vorrebbe, dato che chi gli è vicino alla fine fa ciò che vuole, intimidito proprio all’idea di come possa reagire se questo non accade. Si tratta di persone molto facilmente irritabili, ostinate e soverchianti, con chiari tratti narcisistici, che usano il senso di colpa per ricattarti. Il fatto che pretendono di avere sempre ragione e non si mettono in discussione rende davvero difficile, se non impossibile, convivere con loro. Perciò, seppure si provi a far prendere loro consapevolezza dei comportamenti adottati, il tentativo si dimostra quasi sempre fallimentare. Allora, piuttosto che cercare di cambiare l’altro, il soggetto implicato nel rapporto con un maniaco del controllo deve accorgersi della propria impotenza e intraprendere un percorso terapeutico per liberarsene.
→ Il controllo sul lavoro è tipico di chi soffre di workaholic (dipendenza da lavoro)
Si manifesta con dei comportamenti ancora più subdoli rispetto a quelli adottati nella vita privata, perché mascherati dal potere riconosciutogli in virtù del ruolo di leader che riveste e che lo autorizza a trattare gli altri con saccenza ed autoritarietà. Se poi chi ha la tendenza ad esercitare il controllo è anche dipendente dal lavoro, utilizzerà proprio l’attività professionale per alleviare l’ansia che gli causerebbe la mancanza di occupazione. Dato che il workaholic è costantemente impegnato dal fare molto e bene per ottenere prestigio e riscuotere successo, la sua operatività richiede che tutto vada secondo i suoi piani e che tutti facciano come lui ha stabilito. In questo modo i suoi collaboratori e i suoi dipendenti potrebbero sentirsi vessati ed essere caricati di oneri e impegni molto elevati, oltre a vivere nel terrore che, qualora non portino a termine gli ordini impartiti, possano essere esclusi. Questo soggetto ha bisogno di sottomettere gli altri per sentirsi forte e ottenere il riconoscimento che gli è mancato da bambini.
Il controllo è strettamente connesso al lavoro quando una persona cerca gratificazione soltanto in questo ambito.
→ Il controllo nell’esecuzione preordinata e ossessiva delle attività quotidiane è invece tipico di chi soffre di un disturbo di personalità o di un disturbo ossessivo compulsivo.
Queste persone usano il controllo per gestire l’ansia perché credono che eseguire delle azioni in maniera pedissequa e perfetta, nonché ripetere certi movimenti e gesti allevi l’ansia o possa attenuare i loro pensieri negativi e anticipatori. In realtà la ripetizione di alcuni rituali consente loro di sentirsi rassicurati e di non pensare a ciò che devono fare immediatamente dopo, evitando un sovraffollamento di pensieri; infatti, quando sono assorti da ciò che stanno facendo, sembrano tranquilli. Se però, la loro attività viene interrotta o ostacolata, possono andare su tutte le furie perché il controllo funziona come un sedativo e l’effetto calmante viene meno, facendo riemergere un’agitazione incontenibile.
Cosa fare con i maniaci del controllo?
- Imparare a dire di no: puoi apprendere questa abilità con la psicoterapia che, in questo caso, può esserti utile per acquisire più sicurezza e diventare determinato/a
- Aumentare la tua autostima per riuscire ad essere indipendente dall’altro
- Apprendere le tecniche di comunicazione per essere assertivi , cioè dire quello che pensi senza sentirti condizionato dall’opinione altrui
- Dire all’altro come ti fa sentire e spiegare quali sono le conseguenze e gli effetti che certi comportamenti hanno su di te
- Non prendere sul serio ciò che ti viene detto e non pensare che il trattamento di rimprovero sia riservato esclusivamente a te
- Tenta di far notare con calma a chi adotta un atteggiamento di controllo che i suoi comportamenti sono l’indice di un forte disagio e che dovrebbe farsi aiutare da un professionista esperto
- Se la persona con cui hai a che fare fosse resistente al cambiamento, sarebbe meglio iniziare un percorso di terapia per liberarti dalla relazione che vi lega e affrontare la separazione