Il tradimento virtuale è legato a temi che riguardano abitualmente tutte le coppie, ovvero l’innamoramento che scompare, l’amore che finisce, l’intimità che diventa noiosa, spiegati sempre più spesso dall’incapacità di entrambe i partner di coltivare il rapporto, anche a seguito delle infinite possibilità che il mondo virtuale offre.
Il matrimonio è l’accettazione di un vincolo che comporta la rinuncia alla possibilità di stringere altre relazioni e, data la vasta portata di scelta a disposizione, le persone non vogliono rinunciarvi.
Il fatto che possano esistere una persona, una situazione sentimentale, una vita sessuale diverse da quelle che già hanno, portano le persone a testare tutte le opportunità, pena la perdita di quella che potrebbe rivelarsi migliore.
Ricordo a tal proposito le due definizioni che Zygmunt Bauman (1925 – 2017) dà della società moderna: quella attuale è una società liquida, basata su un trasformismo frenetico, caotico e continuo, che rende incerti e costantemente bisognosi di raggiungere quanti più partner e provare quante più relazioni possibili e che, dunque, porta alla ricerca perpetua dell’offerta migliore, lasciando l’uomo perennemente insoddisfatto.
Quella del passato è la società solida, ormai venuta meno, basata sulla sicurezza e sui principi morali e incentrata su un valore delle relazioni e delle esperienze definito sulla base della qualità piuttosto che della quantità.
La virtualità delle relazioni consente di esimersi da un vero e proprio impegno e dalla responsabilità di stringere un legame intimo, che solleva dalla colpa di un eventuale tradimento. Infatti, finché il tradimento è vissuto solo a livello virtuale, non viene considerato neanche tale.
Un legame virtuale incarna maggiormente le fantasie di quello che vorremmo rispetto al reale, così invece di investire nel legame attuale, che è più impegnativo, si punta a una relazione di fantasia, nella quale è possibile mettersi in gioco con maggior leggerezza.
Sebbene, paradossalmente, in questo tipo di relazioni le persone si espongono in maniera più aperta e diretta, rivelando aspetti di sé persino più profondi di quelli che normalmente condividono con il partner reale. In questo modo è possibile percepire il tradimento come meno rischioso e coinvolgente, in quanto si è sempre protetti da un filtro che fa sentire al sicuro.
Dunque l’immagine reale delle persone si fa sempre più da parte e viene celata dietro una barriera che diventa l’alibi per giustificare qualsiasi atteggiamento.
Il più delle volte le persone hanno la tendenza a mantenere la relazione solo virtuale anche per evitare un vero confronto con i sentimenti di colpa che proverebbero altrimenti e dai quali invece in questo modo possono esimersi.
Dietro tutto ciò si nasconde comunque un bisogno di fingere qualcosa e qualcuno che non si è e la finzione è tanto più necessaria e, pertanto esasperata, quanto più la persona non vuole mettere in discussione il rapporto con il partner reale.
Questo tipo di relazioni diventano uno sfogo, una via d’uscita dalla routine e dai problemi di coppia, che così restano tali e si amplificano a causa delle bugie e di quello che deve essere comunque tenuto nascosto, creando un segreto, che a lungo andare allontana i partner l’uno dall’altro.
Inoltre il più delle volte, questo tipo di relazioni intraprese in chat sono degli alibi per giustificare la propria infedeltà e in maniera graduale diventano reali, senza che le persone si sentano in difetto per questo.
Ad un certo punto è inevitabile trasformare la relazione in qualcosa di reale e dirsi che ‘non c’è nulla di male’, perché l’incontro iniziale viene considerato come la soddisfazione della pura curiosità di conoscere la persona con cui spesso si intraprende un rapporto quotidiano e reale.
Ben presto questi incontri, che sembravano essere un gioco, sfociano in una relazione affettiva o sessuale nella realtà, e danno vita a una dinamica che sembra quasi tollerabile in virtù del modo in cui si è originata.
Insomma, spesso vivere una relazione virtuale consente di rendere più accettabile il tradimento, che viene legittimato da chi lo mette in atto. Tuttavia, il tradimento virtuale può essere considerato come un campanello d’allarme ed essere colto come un’occasione per affrontare e risolvere i problemi di coppia con l’aiuto di uno psicoterapeuta, piuttosto che giustificare o minimizzare l’importanza dell’accaduto.