Il panico è una sensazione di paura che si manifesta inizialmente sotto forma di ansia, da lieve a moderata, che si intensifica trasformandosi in una forte sensazione di spavento se non di terrore. Se avete mai sofferto di attacchi di ansia avrete potuto constatare che, quando le emozioni diventano incontrollabili, si può andare nel panico e avere paura di non riuscire più a tornare ad uno stato di quiete. Se gli attacchi sono ricorrenti, insorge la paura che si possano ripetere nel tempo e, dato che possono verificarsi in qualsiasi momento, sembra impossibile gestire i sintomi che li distinguono. 

Questa paura innesca un circolo vizioso da cui è difficile uscire perché la persona che ne soffre crede che, quando avrà altri di avere attacchi di panico, non saprà cosa fare, né come giustificare il proprio malessere agli altri, temendo di sembrare pazza. Dunque la paura che possa capitare di nuovo alimenta a sua volta il panico. 

Le idee associate al panico sono di essere in pericolo, anche se non è presente una fonte di pericolo reale, di correre un rischio per la propria incolumità fisica al punto di temere di morire. 

Per questo motivo è possibile che al momento dell’esordio del disturbo, le prime volte che si manifestano gli attacchi, la persona scambi i sintomi per un attacco cardiaco o per un mancamento. In ogni caso l’individuo percepisce una minaccia per la propria vita e, quando in terapia si ripercorre la sua storia, in alcuni casi si possono riscontrare perfino dei traumi passati in cui il paziente si è sentito in pericolo perché qualcuno accanto a sé o il soggetto stesso hanno rischiato veramente di morire. 

Origine e cause del panico

In genere gli attacchi di panico si verificano in periodi di stress elevato o di grande cambiamento, durante i quali si ha la sensazione di aver perso i propri punti di riferimento, che di solito corrispondono a una condizione in cui è verosimile che la persona si senta disorientata. Per esempio, dopo aver subito un lutto, aver perso il lavoro o aver chiuso una relazione, ci si sente spaesati come se la terra sotto i piedi venisse meno, perché bisogna riorganizzare la propria vita in funzione di nuovi obiettivi e non sempre si è in grado di farlo. Allora si mette in moto un sistema difensivo, che è una modalità di gestione del dolore e che, quando non funziona più, permette al sintomo di emergere sotto forma di paura, così da non sentire la sofferenza. Tuttavia, non è sempre facile ricondurre l’origine degli attacchi di panico a cause tanto evidenti, perché essi possono presentarsi anche dopo molto tempo, addirittura dopo anni da quando si è verificato l’evento scatenante. Infatti gli attacchi di panico possono essere determinati da avvenimenti che hanno provocato degli shock o dei traumi sia recenti che passati. Dato che è faticoso riconoscere immediatamente quali episodi sono legati alle crisi e che gli attacchi di panico rappresentano un disturbo invalidante per chi ne soffre, è fondamentale rivolgersi a un terapeuta per elaborare il vissuto che lo ha innescato. 

La terapia con una Psicoterapeuta esperta in Ansia e Panico aiuta ad indagare le motivazioni che sono a monte degli attacchi di panico e ad analizzare quali conseguenze hanno avuto sul paziente certi accadimenti, così da trovare nuove modalità per reagire e adattarsi alla realtà. 

Il panico è sempre l’espressione di una forma di disagio che l’individuo non riesce a manifestare diversamente. Perciò, una volta compresa la causa, si può lavorare sul problema concreto del paziente, che così si può finalmente liberare di questi sintomi e tornare a vivere con serenità.

Differenza tra attacchi di panico e attacchi di ansia 

I sintomi degli attacchi di panico sono: 

  1. forti stati di angoscia
  2. sopraggiungere improvviso di uno stato acuto di ansia che può essere scatenato da un fattore esterno o in assenza di un motivo apparente, al quale si possono associare sia sensazioni fisiche che psichiche;
  3. palpitazione e tachicardia;
  4. vertigini e sensazione di svenimento;
  5. percezione di soffocamento, respiro corto o affanno;
  6. vista offuscata;
  7. brividi e tremore;
  8. nausea
  9. paura di morire e di impazzire;
  10. impressione di perdita del controllo
  11. stato di forte agitazione

Questo stato può durare da qualche minuto a qualche ora.

Gli attacchi di ansia in genere si caratterizzano per una minore intensità dei sintomi rispetto a quelli che vengono identificati come panico. Essi consistono in un senso di insicurezza generato da pensieri che talvolta possono essere ossessivi e sfociare nella paranoia (link articolo).

Si differenziano dal panico per l’assenza di disturbi di ordine somatico. Possono persistere anche nell’arco dell’intera giornata e, se non trattati, possono essere il preludio degli attacchi di panico.

 

Trattamento per risolvere gli attacchi di panico

Vediamo l’esempio di un caso: un giovane ragazzo (che chiameremo con un nome di fantasia: Paolo) soffriva di attacchi di panico quando usciva di casa e si trovava in situazioni sociali con gli amici o con i colleghi di università e diceva di non avere idea del motivo per cui gli accadesse. Il primo attacco si era verificato quando andò via per la prima volta dalla casa di origine e lasciò la famiglia per vivere in un’altra città. Analizzando le dinamiche familiari del paziente e indagando più a fondo la sua storia di vita, si evidenzia che Paolo aveva avuto una madre molto apprensiva ed oppressiva nei suoi confronti, la quale controllava ogni suo movimento e che all’epoca della sua adolescenza era stata particolarmente reticente a farlo uscire con i compagni di scuola e a dargli la possibilità di vivere in contesti di socialità e di divertimento. A causa dell’eccessiva rigidità della madre, che si è sempre dimostrata troppo protettiva nei suoi riguardi, Paolo, una volta solo non ha sviluppato una fiducia tale da potersi muovere liberamente, perché non è mai stato del tutto autonomo ed è diventato insicuro per paura che al di fuori di casa, che rappresenta per lui un posto confortevole, sia in pericolo. La madre, infatti, non gli permetteva di uscire se non attenendosi a regole molto ferree sugli orari e sui luoghi da frequentare, per paura che gli potesse capitare qualcosa di brutto. Dato che Paolo ha avuto una mamma insicura che non si fidava del fatto che Paolo fosse un ragazzo responsabile e coscienzioso, lui si è sentito altrettanto insicuro e quando ha dovuto cavarsela interamente da solo, ha sviluppato il panico, credendo di non essere all’altezza di affrontare la sua vita da adulto. Una volta compresa l’origine del suo disturbo, Paolo si è sentito subito meglio; dunque abbiamo cominciato ad elaborare con l’EMDR gli eventi durante i quali ha vissuto la stessa sensazione di timore e di insicurezza che prova adesso quando è assalito dal panico, per esempio quando la mamma gli diceva che era troppo gracile e ingenuo per riuscire a difendersi qualora i compagni lo avessero preso di mira e che pertanto era meglio che restasse a casa. Paolo ha imparato che il mondo è pericoloso e che lui non è in grado di proteggersi da solo, ma grazie alla terapia è riuscito a cambiare la sua convinzione e a credere in sé stesso, comprendendo che la madre, a sua volta, aveva avuto un’educazione molto severa e che, per tutelarsi da qualsiasi minaccia, non gli ha permesso di crescere e di avere un’idea adeguata delle sue capacità di adulto. Dopo un breve periodo di trattamento Paolo ha smesso di avere attacchi di panico, ha lasciato i coinquilini con i quali viveva ed è andato a vivere da solo. Ora, oltre a studiare si è trovato anche un lavoretto e quando va a trovare la madre è lui a rassicurarla riguardo al fatto che ormai “è fuori pericolo”.

Il percorso di cura ha seguito queste fasi:

  • analisi della storia del paziente
  • valutazione del sintomo nel presente
  • collegamenti della sensazione che prova il paziente con le situazioni passate nelle quali si è sentito allo stesso modo
  • intervento di elaborazione degli eventi che hanno scatenato il sintomo con EMDR 
  • accettazione del malessere provocato dal vissuto familiare
  • sviluppo della sicurezza di sé e dell’autonomia
  • scomparsa dei sintomi

Se non riesci a capire a cosa sono dovuti i tuoi attacchi di panico e ti sembra di non avere via di uscita, rivolgiti a un professionista e chiedi aiuto. Molto spesso la situazione è meno grave di quello che sembra ed è risolvibile. Contattami per iniziare un percorso e ritrovare la serenità. 

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