Psicologa per Terapia EMDR

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Informazioni generali sulla terapia EMDR

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Che cos’è la Terapia EMDR

L’EMDR è una terapia che fornisce un aiuto concreto ed efficace ai pazienti affinché possano affrontare i loro ricordi traumatici e finalmente osservare sé stessi con maggiore consapevolezza e valutare la propria storia con una prospettiva nuova e con più serenità.

Chiunque può fare un percorso di terapia EMDR, perché i problemi che riscontriamo nel presente sono sempre derivanti da situazioni vissute come eventi non risolti e mai elaborati prima. In questo senso anche i modelli e le dinamiche di relazione disfunzionali che abbiamo avuto con i nostri genitori possono considerarsi traumi.

Negli ultimi trent’anni l’EMDR si è evoluto e, dall’essere considerato meramente come un metodo, dal 2010 è riconosciuto come trattamento psicoterapeutico al pari di tutti gli altri approcci terapeutici.

Inizialmente raccomandato per il disturbo post traumatico da stress per elaborare ricordi traumatici legati a singoli eventi critici (denominati traumi con la t maiuscola), è diventato applicabile a qualsiasi disturbo che si manifesti con dei sintomi legati ad esperienze sfavorevoli di vita, che si possono essere presentate sia nelle diverse fasi dello sviluppo, sia in periodi di tempo più recenti.

L’EMDR può eliminare gli effetti negativi che interferiscono con la capacità di elaborazione di vissuti simili, nonchè i sintomi associati a ricordi traumatici.

La ricerca ha evidenziato cambiamenti importanti a livello neurobiologico e in termini di qualità di vita nelle persone che hanno seguito una terapia EMDR, confermando che si tratta di una delle più efficaci ed importanti per il trattamento del trauma e le conseguenze derivate da esperienze traumatiche.

Che cos’è un trauma

Il trauma può essere identificato come un evento o una serie di eventi che generano emozioni di dolore e di paura di forte intensità, che minano il senso di sicurezza di una persona e che non gli consentono di vivere liberamente alcune situazioni di vita quotidiana. Infatti un evento traumatico si può riaffacciare inconsciamente alla memoria riproducendo in chi lo ha vissuto le stesse reazioni corporee percepite durante l’accaduto. Ci sono delle situazioni attuali, che vengono chiamate trigger, che richiamano il trauma e provocano le stesse emozioni con le quali la persona ha reagito quella volta e dalle quali non si riesce a liberare

Esempi di casi trattati con EMDR a Roma

Pericolo

Una persona che si è trovata in condizioni di pericolo per la propria incolumità fisica o per quella di qualcun altro, potrebbe avere un attacco di panico tutte le volte che si sente minacciata, anche se non corre nessun rischio reale di star male o di morire.

Una paziente riferiva di avere attacchi di panico e la sensazione di essere senza via di fuga quando si trovava in luoghi affollati e per questo era paralizzata dalla paura fino a perdere i sensi, esattamente come gli era successo anni prima quando aveva assistito alla morte della madre dopo una lunga malattia ed era rimasta fisicamente bloccata per alcuni minuti, come fosse anestetizzata dal dolore.

Ansia

Un altro paziente sentiva la necessità di iniziare a correre all’improvviso, mentre era assalito da uno stato pervadente di ansia che lo soffocava quando era in giro a passeggiare con la moglie o si trovava al parco con i figli, e questo suo comportamento non gli consentiva di godersi i momenti di relax e di gioia con la famiglia. Raccontava che non c’era nessun motivo apparente per il quale fosse utile che scappasse o si sbrigasse a tornare a casa, finché non è emerso un ricordo traumatico: il nonno aveva avuto un infarto quando lui era piccolo e lo avevano incaricato di andare a cercare il medico per salvarlo.

Così ricordava di essersi affrettato a cercare soccorso e di aver avuto l’impressione che dalla repentinità del suo gesto fosse dipesa la vita del nonno. Il suo corpo e il suo cervello avevano registrato l’accaduto come un trauma a seguito del quale ogni volta che provava uno stato di forte ansia e di frenesia eccessiva, inspiegabilmente sentiva il bisogno di correre per mettersi al riparo o trovare un rifugio per sentirsi al sicuro.

Con le sedute di EMDR è riuscito a capire cosa gli fosse successo, a distinguere il presente da ciò che era passato e ad elaborare il trauma superando le sensazioni di smarrimento che, senza saperlo, gli riportavano alla mente le stesse emozioni provate allora.
In quell’occasione il nonno si era salvato e, non appena tornato a casa, aveva potuto constatare che si era ripreso ma, nonostante ciò, lui continuava a percepire di essere in pericolo, anche dopo molti anni quando il pericolo che morisse non era più attuale.

Il risveglio di eventi rimossi

Spesso accade che esperienze recenti suscitino nelle persone sensazioni che sembrano spropositate rispetto all’evento, perché innescano il ricordo di eventi dimenticati o rimossi, come succede anche durante una seduta di EMDR quando il paziente viene “risvegliato” dal momento presente e riesce a ricollocare il vissuto nel tempo passato.

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Dr. ssa Valentina Arci

Psicologa e psicoterapeuta a Roma.

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Come funziona l’EMDR

Nell’EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) le stimolazioni oculari servono innanzitutto ad ottenere la desensibilizzazione, ovvero ridurre l’intensità emotiva dell’ansia che il paziente prova nel rievocare il ricordo e a facilitare la ristrutturazione cognitiva, ovvero agevolare il processo mentale di modifica dei ricordi a favore di una visione più funzionale e non più negativa degli eventi traumatici.

Compiendo una serie di rapidi movimenti degli occhi ripetuti e alternati si permette al paziente di ricreare una connessione dei due emisferi cerebrali e di reintegrare nella sua mente le informazioni relative al trauma rimaste non elaborate e di poter lasciare finalmente l’evento passato nel passato, come suggeriva Francine Shapiro, la terapeuta che ha ideato e messo a punto questa procedura nel 1989.

Uno degli studi più autorevoli (Brains that learn not to fear, “Cervelli che imparano a non avere paura”. Andrew Holmes, Nature, 2019; Neural circuitsunderlying a psychoterapeutic regiment for fear disorders, Beack et al., Nature, 2019) ha dimostrato che attraverso la stimolazione bilaterale alternata si ottiene un effetto significativo nella riduzione della paura, grazie a un’inibizione dell’attività delle strutture cerebrali deputate alla codifica di questa emozione, permettendo così l’attenuazione dell’intensità emotiva legata ai ricordi traumatici. 

Ogni volta che pratico l’EMDR nel mio studio di Roma, posso constatare che le persone hanno un giovamento non solo grazie al fatto che il processo di elaborazione è più rapido rispetto a quanto non si ottenga con altri metodi, ma anche dal fatto che dopo le sedute di EMDR riescono a fare collegamenti e associazioni mentali con i loro problemi attuali che prima risultavano impensabili.

La mia esperienza conferma anche che il materiale e le emozioni emerse nel lavoro con l’EMDR forniscono un ulteriore supporto alla riuscita del percorso psicoterapeutico in genere, perché i pazienti sono più ben disposti ad affrontare anche quei temi che non sono legati direttamente ai ricordi traumatici.

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